Presentato il DDL sull'inclusione dei cittadini stranieri
26/01/2011 | Presentato il DDL sull'inclusione delle cittadine e dei cittadini stranieri
A Palazzo Widmann l'assessore Roberto Bizzo ha sintetizzato i cardini del ddl e gli aspetti che intendono favorire il processo di inclusione dei cittadini extracomunitari in Alto Adige. Pur con le difficoltà per una costruzione complessa che tocca tutti i settori e per i paletti previsti dalla normativa europea e nazionale, la legge provinciale con i suoi 15 articoli introduce importanti novità. "L'obiettivo è quello di accompagnare i cittadini stranieri nel processo di inclusione, attraverso la conoscenza delle lingue, della storia e delle leggi di questa terra, e di offrire loro l'opportunità di svilupparsi nel rispetto delle regole della comunità locale".
L'assessore ha spiegato che "la legge si muove all'interno del caposaldo del promuovere e del richiedere: mette a disposizione, nell'ambito delle competenze e della disponibilità della Provincia, una serie di regole e modalità per agevolare l'integrazione dei cittadini extraUE nel tessuto sociale ed economico". Ad esempio tramite corsi di apprendimento linguistici associati alle competenze lavorative, la mediazione interculturale e i corsi di lingua. Attenzione viene dedicata ai corsi di formazione dei lavoratori, sia nell'aspetto linguistico che nella specificità della loro professione, e al riconoscimento dell'associazionismo. Importante sarà la figura del mediatore interculturale, "figura di alta professionalità preziosa soprattutto nei settori scolastici e sanitari", ha sottolineato Bizzo. I corsi linguistici prescolastici per i figli di famiglie di immigrati garantiranno invece il loro inserimento graduale e omogeneo nel percorso scolastico.
Il direttore della Ripartizione provinciale Lavoro Helmuth Sinn ha illustrato la funzione di coordinamento che la Ripartizione dovrà svolgere in una materia trasversale a molti settori. "Si partirà con la creazione di una rete tra servizi, istituzioni e enti che lavorano sull'immigrazione e con il coinvolgimento dei Comprensori e dei Comuni, che dovranno ciascuno nominare una persona di riferimento sul territorio", ha spiegato Sinn. Sempre sul piano organizzativo, il ddl prevede un piano pluriennale sull'immigrazione con precise priorità e tempistiche di attuazione, il Centro tutela contro ogni tipo di discriminazione e la Consulta provinciale per gli immigrati, composta da esponenti di Stato, Provincia, Comuni, e con 8 rappresentanti delle associazioni degli immigrati, cui spetterà la vicepresidenza della Consulta.
Il ddl approvato in prima lettura dalla Giunta provinciale - norma-quadro organica che demanda poi a regolamenti di esecuzione - è stato inviato al Consiglio dei Comuni per le osservazioni prima di tornare in Giunta per l'approvazione definitiva e la trasmissione al Consiglio provinciale.